sabato 27 dicembre 2008

Zapatero


Zapatero aumenta pensioni e salari: "Il 2009 sarà duro"



MADRID In una Spagna sempre più in crisi, il premier socialista Zapatero ha fatto ieri il regalo di Natale: aumento medio delle pensioni minime del 6%,oltre all’incremento del 2,4% per il recupero dell’inflazione, e crescita del salario minimo interprofessionale (sim) del 4%, da 600 a 624 euro mensili. Misure anti-crash tutte tendenti ad aumentare la spesa pubblica e che, per quel che concerne le quiescenze, portano ossigeno alla bellezza di 2,6 milioni e mezzo di pensionati. «Il 2009 sarà molto difficile, ma abbiamo la forza per andare avanti», ha detto il leader della Rosa presentando il bilancio 2008 del suo esecutivo. Era il Zapatero ottimista di sempre, nonostante i dati che piovono quotidianamente siano tutti negativi. Il credito delle banche ai consumatori non decolla e nel terzo trimestre del 2008 è caduto di ben il 95%: il turismo, la principale industria spagnola che produce il 14% del pil, ha registrato a novembre un preoccupante -11,6 %. La produzione industriale a ottobre ha perso il 13% rispetto allo stesso mese del 2007. Dulcis in fundo, mentre cresce il deficit pubblico in un Paese abituato ad essere in surplus (meno 10 miliardi di euro, l’1,28% del pil nel mese scorso) e calano i consumi, la disoccupazione viaggia ormai sull’11,3% (era l’8,6% a fine 2007), il tasso più alto della Ue. E il lavoro precario è al 29,5% quando la media europea è del 15%. Il cadeau ai pensionati, in un Paese che ha risparmiato per la prima volta il 3% persino nella popolarissima lotteria di Natale, è comunque notevole. Gli aumenti vanno dal 3,4 al 7,2%. La fetta maggiore la portano a casa i «pensionistas» più bisognosi, quelli che vivono senza coniuge e che dal mese prossimo arriveranno a 561 euro (per gli over 65) e a 524 euro (under 65). Per chi invece ha un coniuge a carico, l’incremento è del 5,8 % e raggiunge quota 696 euro. Come sempre, poi, la rivalorizzazione delle pensioni arriva tutta insieme con una paga extra a gennaio. Anche sul sim Zapatero è stato generoso. L’incremento è del 4%. «Negli ultimi 5 anni il sim è aumentato di 200 euro, pari a un +15%, mentre tra il ’96 ed il 2004 (quando governava il centro-destra di Aznar, ndr.),aveva perso il 6% di potere d’acquisto - ha sottolineato il premier -. La crescita sarà il nostro unico orizzonte. La tempesta è forte ma abbiamo una nave solida che conosce molto bene la rotta». Sempre trionfalista, il leader socialista che solo negli ultimi mesi ha ammesso che anche la Spagna era in crisi ha ribadito la linea del suo esecutivo: il deficit spending, che ha definito «il più ambizioso dell’intero periodo del post-franchismo». Si tratta del piano di infrastrutture pubbliche, 22 miliardi più un piano straordinario di 11 miliardi, di cui 800 destinati interamente a far ripartire i lavori dei comuni(che dovrebbero portare 200 mila posti di lavoro). In tutto 33 miliardi di euro, di cui 800 milioni destinati all’industria automobilistica. Le previsioni economiche, però, continuano a minacciare tempesta. La Fondazione della Casse di Risparmio ha pubblicato giorni fa i pronostici dei tredici servizi studi più prestigiosi di Spagna e tutti indicano per il 2009 una disoccupazione minima del 15%, massima del 19%. Cioè, dagli attuali 2.598 mila senza lavoro si dovrebbero toccare i 4 milioni. Per gli occupati, comunque, resta sempre la consolazione dell’aumento dei salari, perchè in Spagna c’è ancora la scala mobile: per il 2009 è previsto un incremento del 4,6%, 2,2 punti percentuali in più rispetto all’inflazione di novembre

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