domenica 14 febbraio 2010

A IlBrescia


Leggo su Il brescia di oggi 13/02/10 di un lettore che afferma "una legge contro l'omofobia creerebbe delle disparita' tra cittadini , perche' le agressioni devono essere punite tutte
l'agressione ad un anzinano , ad un handicappato o a una donna incinta sono meno gravi di quelle procurate ai gay?"
Bene.. tutte le agressioni sono gravi certo, ma un anziano non viene aggredito perche' anziano ..e nemmeno un andicappato per il fatto di essere handicappato
o una donna incinta perche' incinta ;
un gay viene aggredito solo semplicemente per il fatto di essere gay .. un gay è a rischio solo per il fatto di esistere è questo che sfugge al ragionamento del lettore.
Per quanto riguarda le adozioni penso che i bambini , sopratutto quelli adottabili quindi in situazioni difficili , non abbiano bisogno di "un uomo e una donna "
ma di qualcuno che li ami e che si curi di loro .
Sul riconoscimento delle coppie di fatto o meglio sul matrimonio gay , non vedo che cosa possa togliere l'acquisizione di diritti da parte dei gay
alle coppie sposate eterosessuali.

Cordiali saluti Mauro Colombo

venerdì 12 febbraio 2010

2500 anni fa


Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.
Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così.