martedì 23 dicembre 2008

GRAZIE PAPA





Dobbiamo essere grati a Joseph Ratzinger. Non passa giorno che il pontefice non ci ricordi quanto fu giusta e indispensabile la lotta per la libertà di religione e dalla religione. Intorno al letto di vita morente in cui da 17 anni giace Eluana Englaro, da mesi le istituzioni danzano un macabro balletto al ritmo del Vaticano. Ministri guaiscono e saltellano, cagnolini ammaestrati a bacchetta dal porporato di turno. È insopportabile questo clero che, contro le leggi dello stato, contro la volontà della famiglia, contro le sentenze in più alto grado della magistratura, s'intrufola persino nel sudario, s'impiccia delle scelte più dolorose e silenti, quando l'affetto tra cari si strazia sul filo da tagliare.Se in regime di laicità e di separazione tra stato e chiesa è possibile una tale invadenza, immaginiamo che inferno era quando tutta la tua vita sociale era appesa all'arbitrio di un curato. Ancora nel 1968, per ottenere il passaporto era necessario un certificato di buona condotta vincolato al parere del parroco (e del portiere). Un prete poteva vietarti di andare all'estero. E se convivevi con un/a partner, il vescovo vi scomunicava e vi tuonava «pubblici concubini!» dal pulpito di una cattedrale. Quando non s'impiccia d'Eluana, il Vaticano manda a quel paese persino un benpensante come Gianfranco Fini, solo perché ha osato dire quello che a Roma sanno anche le pietre, in particolare le pietre del ghetto, abolito solo qualche papa fa: e cioè che la Chiesa non si oppose allo stremo contro le leggi razziali emanate da Benito Mussolini nel 1938. Così la Santa sede riscrive la storia, si assolve dai propri peccati, col solo dichiarare di non averli commessi, si arroga quel potere che Pier Damiani concedeva solo a Dio, e cioè di poter fare in modo che quel che è stato non sia stato. Quando non si ricrea un'innocenza razziale, la curia s'inventa la geniale categoria di «statolatria» e attacca la Spagna di José Zapatero: con le sue leggi vuole controllare ogni ambito della vita e «obbliga le famiglie a scegliere determinate materie non d'istruzione, ma d'indottrinamento» (sic dixit Monsignor Angelo Amato).Non paga, la Santa sede apre anche un altro fronte, trova il modo d'infilarsi nella nostra biancheria intima (perché non vuole affatto controllare ogni aspetto della nostra esistenza) e a proposito dei gay spara ad alzo zero sulle Nazioni unite - e sulla Francia del conservatore Nicholas Sarkozy per soprammercato. Quest'attacco dell'Osservatore romano è un gioiello di paralogismo che così ragiona: garantire la libertà di matrimonio ai gay mette in pericolo la libertà di espressione religiosa perché allora la religione non sarebbe più in grado di condannare i matrimoni gay. Come dire che garantire la libertà di pensiero mina la libertà religiosa perché impedisce al papa d'imporre il principio di autorità. Non stupisce che sofisti tanto virtuosi scoprano che nella nostra Italia papalina «è in atto una persecuzione anticristiana».Viene da chiedersi il perché di tanto nervosismo - ormai scomposto, persino sguaiato - proprio quando il Vaticano ha ritrovato in Italia uno strapotere che non conosceva da secoli. Invettive e anatemi si moltiplicano. Nessuno è risparmiato (tranne forse qualche pellegrino polacco per la Madonna nera di Czestochowa).Insomma, della modernità non gli va bene nulla. Dai, per Natale regaliamo un viaggio a tutta la Curia: offriamo un biglietto charter di sola andata per l'alto Medioevo. Così si ritroveranno nell'epoca dei loro sogni.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Con quale diritto persone come papi e preti che: - si fanno mantenere d'autorità dai "poveracci" cioè da quelli, gli unici, che in questo paese pagano le tasse fino in fondo - ripudiano la famiglia (la loro) ed il lavoro - sono di fatto la negazione di quanto faceva e andava predicando il buon Gesù - in virtù del fatto di essersi autodefiniti unici possessori della verità si sentono autorizzati ad imporre l'amore con la spada e l'inquisizione - interfericono con una brutalità inaudita sulle scelte civili del nostro paese impedendone di fatto sia la crescita culturale che sociale - predicano la sottomissione e la paura conrtibuendo così alla crescita dell'ignoranza e dell'omertà - sono responsabili di essere instillatori di un subdolo odio raziale verso i non cattolici in particolare, ma anche verso i veri Cristiani. ........................ In virtù di quale diritto dicevo, sono autorizzati ad entrare di prepotenza nelle nostre "case" senza autorizzazione?

Ogliera Bari

Anonimo ha detto...

Voglio sapere (magari interpellando Ratzinger) perché Dio non distugge il Maligno, causa di tutti i mali. Passo e chiudo.
behemot

Anonimo ha detto...

Una risposta a behemot: "Perchè Dio non distrugge il maligno?" Semplicemente perche' il maligno non esiste come non esiste dio. Io penso che credere sia un passo enorme , chi crede in dio fa un "salto" verso cio' che è irreale (non provabile fisicamente ) chi crede in dio puo' credere in qualsiasi cosa nel Vo do , nell'oroscopo , nella lettura delle mani o delle carte , nei fondi di caffe' , o nelle interiora di pollo , non fa nessuna differenza , insomma chi crede in qualcosa di non reale puo' credere in tutto. Questo è il vero problema. Chi non crede invece deve fare un passo doppio per accettare la propria fine e eticamente fare del bene (o del male) misurandosi con se stesso e la propia morale in questo momento perche' non c'e' nessuno che ti perdoni (magari confessandoti) ne prima ne dopo della morte . La religione è una comodita' da risposte evita che ogniuno si misuri con se stesso. oltre la morte non esendoci nulla

Ateo