mercoledì 17 dicembre 2008

Jose' Sucuzhañay




Dagli USA Valerio Bartolucci




Jose' Sucuzhañay aveva messo da parte i soldi per questo viaggio, e raggiungere, dal nativo Equador, il fratello emigrato a New York, coronando il sogno di rivederlo dopo anni di separazione. Il fratello Romel, intanto aveva fatto fortuna e aveva aperto una agenzia immobiliare dopo anni passati come semplice operaio. La festa per il ricongiungimento e' stata sancita nella chiesa a cui appareneva Romel e continuata poi in un bar locale frequentato da altri Latino-Americani. Una birra in piu', e Jose', che indossava solo una T-shirt nella fredda notte americana, si appoggiava al fratello maggiore, mentre camminavano per ritornare a casa.All'improvviso un'auto nera e' sbucata dal nulla e ne sono scesi tre tipi brandendo mazze da golf e urlando epiteti antigay e antilatini. Romel e' riuscito a scappare ma Jose' e' stato investito dalla furia dei tre omofobi. Si e' accasciato a terra sotto i colpi tremendi delle mazze. Il fratello e' riuscito a chiamare il 911 e la polizia e' arrivata immediatamente, ma troppo tardi per Jose'. Trasportato in ospedale, e' deceduto alcuni giorni dopo l'attacco per morte cerebrale; il giorno prima che la madre potesse arrivare dall'Equador per l'ultimo saluto.Ora l'America e' scossa e si chiede il senso di questo attacco, mentre Jose' Sucuzhañay, anche se eterosessuale, va ad aggiungersi alla lunga lista delle persone morte a causa dell'omofobia.

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