giovedì 29 aprile 2010

Intimidito


ROMA - Il ministro Scaiola :"Non mi lascio intimidire. Nella vita possono capitare cose incomprensibili. E questa è addirittura sconvolgente. Colpisce con una violenza senza precedenti il mio privato e la mia famiglia.



Il ministro in ogni caso non dà alcun chiarimento sulla vicenda. Gli inquirenti di Perugia hanno infatti accertato che una rilevante somma in nero (novecentomila euro, in ottanta assegni circolari) è stata versata per l'acquisto della casa di cui lui risulta proprietario. Ed è certo significativo che l'operazione sia stata firmata da personaggi in carcere o inquisiti per gli appalti del G8.

mercoledì 28 aprile 2010

Baci


BERGAMO — «Una parte significativa della città non avrebbe accettato». Quei «Baci rubati», secondo il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, avrebbero avuto poco o nulla del sapore dolciastro dei famosi cioccolatini. Perché le effusioni ritratte nelle immagini che Arcigay Bergamo avrebbe voluto esporre al Quadriportico del Sentierone, sulla passeggiata del centro città, vedono protagoniste coppie dello stesso sesso. E allora, per non turbare la sensibilità popolare, la Giunta di centrodestra (Pdl-Lega) ha detto no. Nessuna autorizzazione alla mostra, mentre via libera con tanto di patrocinio per un dibattito e uno spettacolo in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia (il 17 maggio).

«Non sarebbe stato opportuno dare il consenso ad una esposizione in mezzo alla città, all’aperto e con foto che mostrano forme esplicite di amore omosessuale» ha chiarito in consiglio comunale il sindaco Tentorio. Immediata la replica degli organizzatori: «La mostra vuole essere un momento artistico di aggregazione e sensibilizzazione volto a dimostrare che l’amore non ha distinzioni di orientamento sessuale». Il tentativo di alcuni esponenti di centrosinistra di far passare un ordine del giorno favorevole all’autorizzazione si è scontrato con il voto della maggioranza che ha optato per un deciso no.

domenica 25 aprile 2010

25 Aprile


Buon 25 aprile. Purtroppo i rastrellamenti continuano. Negli enti, nei consigli di amministrazione, negli organismi dirigenziali, nelle sedi Rai, decine di militanti e simpatizzanti finiani vengono catturati, interrogati con pratiche umilianti, costretti a circolare nei corridoi con un cartello al collo: banditen. Gli spazi faticosamente conquistati a colpi di spoil system e lottizzazione prontamente revocati dal comando tedesco di Palazzo Grazioli. Ora si temono rappresaglie sui familiari. E’ un bel contrappasso per chi ha votato tutte le leggi del regime, per chi ha partecipato entusiasta e favorevole a tutti i voti di fiducia, per chi ha contribuito attivamente a due anni di mortificazione del Parlamento, al massimo con flebili lamenti, ma sempre pronti a passare all’incasso. Presto per loro si chiuderanno gli spazi di comunicazione: niente più dichiarazioni nella nota politica, niente più interviste compiacenti e soffietti amichevoli, niente più cronisti stesi a tappetino. Dategli qualche giorno e tuoneranno – relegati in angolini di minimo ascolto – contro il controllo dei media, contro il conflitto di interessi. Fulminati sulla via di Damasco assaggeranno il manganello mediatico che fin qui hanno tanto apprezzato, perché colpiva altre zucche. Fini stia attento a che calzini si mette, perché potrebbe essere seguito, filmato di nascosto, tacciato di “comportamenti stravaganti” dagli arditi Mediaset, e chissà se avremo il bene di trasecolare davanti a qualche dichiarazione finiana contro Minzolini, contro Vespa, contro le veline del Minculpop. Non ci resta che fare la faccia stranita e dubbiosa dei partigiani che vedono salire in montagna questi badogliani in crisi di identità, questi inventori di leggi razziali che oggi parlano di dignità umana. E magari pensare che non siamo a un grande 25 aprile, ma a una minuscola caricatura di 8 settembre, che il cammino è ancora lungo e che anche questa volta liberare le valli del nord non sarà uno scherzetto.

lunedì 5 aprile 2010

La Visita


Londra, 05-04-2010

Oltre 11mila britannici hanno sottoscritto diverse petizioni pubblicate sul sito di Downing Street in cui chiedono al governo britannico di prendere le distanze da papa Benedetto XVI, dopo i numerosi scandali di abusi sui minori commessi da sacerdoti in Europa e Stati Uniti, e di garantire che la visita nel Regno Unito del pontefice, in programma a settembre in Inghilterra e Scozia, non sia finanziata con denaro pubblico. Secondo le stime, il viaggio del papa dovrebbe costare circa 15 milioni di sterline, quasi 17 milioni di euro.


Le petizioni, proposte da gente comune, hanno date di scadenza differenti e possono essere sottoscritte soltanto da "cittadini britannici o residenti". In quelle con il maggior numero di partecipazioni, il sito di Downing Street pubblica soltanto le 500 firme piu' recenti.



A fianco si possono leggere "alcuni dettagli sulla petizione" scritti direttamente da chi la propone. "Il Papa non soltanto si oppone al diritto delle donne all'aborto ma anche al loro diritto alla contraccezione per prevenire la necessita' dell'aborto", scrive ad esempio Peter Tatchell, nella sua petizione che e' stata firmata da 10.428 cittadini. "Si oppone all'uguaglianza di fronte alla legge di lesbiche, gay, bisessuali e transgender e alla loro totale protezione giuridica contro la discriminazione di omosessuali e transessuali", aggiunge Tatchell.

Ci sono poi alcuni avvocati britannici che si interrogano sullo status del papa, sospettato con il Vaticano di aver coperto le violenze su minori commesse da sacerdoti cattolici. Questi giuristi vogliono stabilire se Benedetto XVI possa godere dell'immunita' diplomatica accordata ai capi di stato o se possa essere perseguito dalla giustizia britannica in virtu' della giurisdizione internazionale.

Gli avvocati sono divisi, alcuni sostengono che il Vaticano sia uno stato sovrano, altri no. Il Vaticano e' l'unico ad avere un osservatore permanente alle Nazioni Unite che non sia membro dell'organizzazione.


http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=139588