martedì 14 ottobre 2008

Sopra la Banca Tremonti canta


Sopra la Banca Tremonti canta

Giulio Tremonti *

Quanto alla stabilità del sistema finanziario e bancario, noi abbiamo ben chiaro quanto disposto nell'articolo 47 della Costituzione: la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio; ne disciplina le forme di esercizio. Fare attività di banca non è come svolgere un'attività industriale qualsiasi: il denaro non è una qualsiasi commodity, il risparmio è un bene pubblico.C'è una soglia oltre la quale la gestione del risparmio diventa forma di esercizio di un'attività che è oggetto del diritto pubblico. Nei limiti in cui è possibile tutto va svolto e deve essere svolto in termini di mercato, ma c'è una soglia oltre la quale rileva anche l'interesse pubblico. (...) Se il mercato è in grado di servire a quella banca il capitale necessario, la patrimonializzazione necessaria, l'intervento si esaurisce in questi termini, altrimenti insieme la banca e la Banca d'Italia chiedono al Governo un intervento sul capitale.

* ministro dell'economia


Traduzione

Ma guarda cosa mi tocca fare, ricordare che esiste la Costituzione. Che lavoro di merda. Vabbé, comunque. I casi sono due: o il mercato risolve i suoi problemi e si gratta le sue rogne con la sua famosa mano invisibile di cui vi ho sempre parlato bene, ma non ci credo per niente; oppure dobbiamo cacciare dei soldi noi, intesi come Stato. Il che vuol dire tutti quelli che per il mercato hanno stretto la cinghia. «La Repubblica tutela il risparmio e ne disciplina le forme di esercizio», che bella frase, ah, se l'avessi letta prima! Prima di inventare le cartolarizzazioni, prima di fare i condoni tombali, o gli scudi fiscali per i capitali in fuga. Comunque, questo è: prendere o lasciare. E in ogni caso non mancano segnali incoraggianti. Per esempio quella pozione per diventare keynesiani funziona davvero. Giuro!


Alessandro Robecchi

Nessun commento: