sabato 27 settembre 2008

Matthew Shepard 10° anniversario


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Matthew Wayne Shepard (1º dicembre 1976 - 12 ottobre 1998), studente all' Università del Wyoming, venne derubato e torturato da due ragazzi in una località vicino a Laramie, Wyoming la notte tra il 6 ottobre e il 7 ottobre 1998, a causa del suo orientamento sessuale. Shepard morì cinque giorni dopo a causa delle ferite subite.
I suoi assassini stanno attualmente scontando la pena in prigione. Gli avvocati hanno dimostrato che Shepard venne attaccato esclusivamente a causa del proprio orientamento sessuale. Il suo caso, grazie anche alla famiglia che ha scelto di non mettere a tacere l'episodio ma di parlarne in pubblico, è diventato un simbolo contro la discriminazione in tutto il mondo
L'aggressione
Subito dopo la mezzanotte del 7 ottobre 1998 il ventunenne Matthew Shepard incontrò in un bar Aaron James McKinney e Russell Arthur Henderson. Secondo McKinney, Shepard chiese loro un passaggio a casa. Successivamente Shepard fu derubato, picchiato selvaggiamente, legato ad una staccionata e lasciato lì a morire. McKinney e Henderson trovarono anche il suo indirizzo, con l'intenzione di svaligiare la sua casa. Shepard fu trovato 18 ore dopo da un ciclista di passaggio, vivo e in stato di incoscienza.
Shepard aveva una frattura dalla nuca fino oltre l'orecchio destro. Parte del cervello era stata danneggiata in modo tale da risultare compromessa la capacità del suo corpo di regolare il battito cardiaco, la temperatura corporea e altre funzioni vitali. C'era inoltre circa una dozzina di piccole ferite sulla testa, sul collo e sulla faccia. I medici giudicarono le sue lesioni troppo gravi per poter essere operate. Shepard non riprese più conoscenza e rimase sempre in rianimazione. Morì alle 12.53 del 12 ottobre all'ospedale Poudre Valley a Fort Collins, in Colorado.
La polizia arrestò McKinney e Henderson poco dopo, trovando l'arma insanguinata, le scarpe della vittima e la carta di credito nel loro camion. I due assassini avevano cercato di procurarsi un alibi grazie alle loro fidanzate.
Il processo
Durante le udienze entrambi i difensori usarono varie strategie per difendere le loro azioni. Quella più degna di nota fu la cosiddetta difesa da panico gay: i due sostennero di essere diventati temporaneamente incapaci di intendere e di volere per colpa delle avances sessuali che dichiararono di aver ricevuto dalla vittima. In un altro momento i due sostennero invece che loro volevano solamente rapinare Shepard, e non avevano mai avuto intenzione di ucciderlo.
Henderson fu dichiarato colpevole il 5 aprile 1999 e accettò di testimoniare contro McKinney per evitare la pena di morte; ricevette due condanne a vita, senza possibilità di essere rilasciato anticipatamente per buona condotta. Nel processo di McKinney la giuria lo dichiarò colpevole di omicidio volontario. Quando si iniziò a considerare la pena di morte, i genitori di Shepard patteggiarono un accordo, che fruttò anche a McKinney due condanne a vita senza possibilità di essere rilasciato anticipatamente per buona condotta.
I genitori di Shepard dichiararono «Stiamo offrendo la sua vita in memoria di uno che non vive più». Il clero della locale comunità cattolica acquisì una controversa pubblicità opponendosi alla pena di morte per questo specifico caso; in prigione McKinney ed Henderson avevano entrambi cercato di razionalizzare l'accaduto affermando che le loro azioni erano state dettate dalla Bibbia.
Le conseguenze
Nel mondo iniziarono diverse manifestazioni a favore di Shepard, subito dopo la brutale aggressione: queste manifestazioni portarono alla ribalta mediatica il caso e l'attenzione dell'opinione pubblica si concentrò sull'omofobia e sulla discriminazione sessuale che Shepard era stato costretto a subire.
Un gruppo di oppositori omofobi, capeggiati dal pastore della Chiesa Battista Fred Phelps, protestarono con picchetti ai funerali di Shepard e al processo dei suoi assalitori. La violenta protesta si concretizzò con cartelli e slogan come «Matt Shepard marcisce all'inferno», «L'Aids uccide i finocchi morti» e «Dio odia i froci». Successivamente Phelps chiese l'autorizzazione cittadina per la costruzione di un monumento «di marmo o granito, alto 5 o 6 piedi», da porre nel parco di Casper, sul quale avrebbe dovuto essere apposta una targa in bronzo con l'immagine di Shepard e le parole: «MATTHEW SHEPARD, entrato all'inferno il 12 ottobre 1998, in spregio all'avviso di Dio: "Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio." - Levitico 18:22».
Durante il processo ad Henderson, Romaine Patterson, un'amica di Shepard, insieme ad altri sostenitori, organizzò una controprotesta nei confronti di Phelps circondando il suo gruppo. I dimostranti di Patterson indossavano una lunga tunica bianca ed immense ali che nascosero completamente al pubblico di passaggio la vista del gruppo di Phelps che già era stato confinato dalla polizia in una piccola area. Nonostante il gruppo non avesse un preciso nome durante la dimostrazione è stato successivamente soprannominato come Angels of Peace ed Angel Action.
Tattiche simili a quelle utilizzate dagli Angels of Peace sono state riutilizzate in numerose occasioni di protesta contro le manifestazioni omofobe di Phelps, ottenendo però risultati meno efficaci a causa dell'intervento della polizia che le ha confinate in zone diverse per evitare un contatto troppo ravvicinato tra i due gruppi.
I genitori di Matthew, Judy e Dennis, sono oggi attivi sotenitori dei diritti gay ed educatori alla tolleranza.
Lo steccato sul quale Shepard venne legato e lasciato a morire è stato rimosso dal proprietario del terreno.
Il caso Shepard spinse il presidente Bill Clinton a rinnovare i tentativi di estendere la legge federale in materia di crimini per pregiudizio includendo individui gay, lesbiche e disabili. Questi forzi sono stati frustrati, nel 1999, dalla maggioranza della Camera dei Rappresentanti americana.

2 commenti:

glo ha detto...

sai se sono previste iniziative per l'anniversario?

tex ha detto...

forse dell'anniversario mi sono ricordato solo io ...non credo ci siano iniziative